venerdì 30 ottobre 2009

mercoledì 21 ottobre 2009

Ipercorrettismi

L'internettologo Clay Shirky spiega come riconoscere i telefonini Nokia contraffatti:
"I prodotti Nokia hanno 'Made in China' sul retro. I falsi Nokia cinesi hanno 'Made in Finland'" (via MR: Clay Shirky on knock-offs).

Robert Crumb - Book of Genesis (quarta di copertina)


Particolare: il serpente. Antropomorfico. Nel male ci deve essere sempre qualcosa di umano.
Un'immagine grande qui. Via Book Design Review.

Ottimista

Uno che vede il bicchiere mezzo pieno anche quando contiene un dito d'acqua.

Lampi

"Ogni fiore che tocco appassisce" (Gustavo Adolfo Bécquer).

sabato 17 ottobre 2009

Scene di vita



Bruxelles (Belgio). Un allevatore attacca con spruzzi di latte un gruppo di poliziotti durante una protesta contro la caduta dei prezzi. I poliziotti si difendono con scudi di vimini impermeabilizzati.
Foto di Yves Herman (Reuters).

giovedì 15 ottobre 2009

Non solo ai tedeschi

L'amore verso gli universali (la natura, il paese) si combina senza sforzo con la cattiveria verso gli individui che li compongono.
"– Nel castello accanto a casa nostra c'è una ragazza… È molto bella e molto dolce. Mio padre sempre si rallegrava se l'avessi sposata! Quando è morto eravamo quasi fidanzati, ci lasciavano fare lunghe passeggiate, noi due soli […].
– Un giorno, – riprese – eravamo nella foresta. Le lepri, gli scoiattoli fuggivano davanti a noi. C'era ogni sorta di fiori, di giunchiglie, giacinti selvatici, amarilli… La ragazza dava esclamazioni di gioia. Disse: «Sono felice, Werner. Amo, oh, amo questi doni di Dio!» Anch'io ero felice. Ci sdraiammo sul muschio, tra le felci. Non parlavamo. Guardavamo al di sopra di noi oscillare le vette degli alberi, gli uccelli volare di ramo in ramo. La ragazza gettò un piccolo strillo: «Oh! M'ha punto sul mento! Sudicia bestiolina, brutto moscerino!» Poi le vidi fare un gesto rapido con la mano. «Ne ho acchiappato uno, Werner! Oh, guardate, ora lo punisco: gli-strappo-le-zampe-una-dopo-l'altra…» e lo faceva…
– Per fortuna, – egli proseguì, – aveva molti altri pretendenti. Non ebbi rimorsi […]
Guardò pensosamente la parte interna delle sue mani e disse:
– Così pure sono da noi gli uomini politici. Ecco perché non ho mai voluto unirmi a loro, malgrado che i miei compagni mi scrivessero: «Venite con noi». No, preferivo restarmene sempre a casa mia. Questo non giovava al successo della musica, ma tanto peggio: il successo è poca cosa, accanto a una coscienza tranquilla. E davvero io so bene che i miei amici e il nostro Führer hanno le idee più grandi e più nobili. Ma so anche che strapperebbero le zampe ai moscerini, una dopo l'altra. È quel che accade sempre ai tedeschi quando sono molto soli: riaffiora sempre. E chi più «solo» degli uomini di uno stesso Partito, quando siano al potere?" (Vercors, Il silenzio del mare).

martedì 13 ottobre 2009

A proposito di occhi, di vedere e di essere visti

FinOcchio inquieta:
"Tuttavia, è evidente anche a me, i diversi bei ragazzi che ho occasione più volte di vedere quotidianamente per esempio sul lavoro hanno direi quasi tutti afferrato la natura della mia attenzione. Alcuni prestissimo, altri solo con il tempo o addirittura dopo il suggerimento, forse, di qualcuno più sveglio. Non sono però sicuro che ne parlino alle mie spalle [ovvio che sì, nda], perché non ho mai cercato di relazionarmi con nessuno di loro se non nei modi formali e secondo le strette necessità del contesto in cui li incontro. Ma d'altra parte ho avuto l'idea non molto intelligente di accoglierne alcune richieste di amicizia in facebook [io gliel'avevo detto, nda]. Dalle pagine a cui sono iscritto, dalle foto ai Pride e dagli amici hanno avuto le conferme che forse cercavano. Mi colpisce in particolare l'espressione di lieve risentimento che alcuni hanno messo su. Un piccoletto biondo dai capelli rasati che vedo molto spesso, per esempio, durante l'estate trascorsa, nell'avvistarmi, più volte si è tirato giù la maglietta che per il caldo aveva sollevato sul pancino magro" (F: Occhio delle mie brame, parentesi quadre mie).

Titolo per parlare (mancanza di)

I talebani contestano l'assegnazione del Nobel per la pace a Barack Obama:
"In un'intervista alla Afghan Islamic Press (AIP) sull'assegnazione del Nobel per la pace al presidente americano Obama, il portavoce dei talebani Zabihollah Mojahed ha dichiarato che Obama sta seguendo la strada di Bush e quindi non è corretto premiarlo con il Nobel per la pace [...]. Condanniamo fortemente questo atto, ha dichiarato" (via Juan Cole).
Antonio D'Orrico, critico letterario del Corriere e grande sostenitore di Federico Moccia, contesta l'assegnazione del Nobel per la letteratura a Herta Muller:
"E' la conferma che non va dato più nessun valore a questo premio. La Müller è una perfetta sconosciuta, non è assolutamente un'autrice da Nobel [...]. Se penso ai primi 5.000 autori contemporanei al mondo, lei non c'è!" (via Affari Italiani).

Ancora su Elinor Ostrom

Sean Safford (orgtheory.net) chiarisce in che senso Elinor Ostrom è una studiosa interessata alla realtà:
"Come tutti i grandi empiristi, la Ostrom non è mai stata soddisfatta dei numeri e delle formule come mezzo per capire il mondo. E' interessata alla gestione delle acque, e allora va in Nepal a studiare l'uso delle acque. E' interessata ai bacini di pesca, e allora va nel Maine a parlare ai pescatori. E' interessata ai comportamenti sanzionatori, e allora fa un esperimento in laboratorio [...]. Il suo lavoro è tanto influenzato dalle storie e dalle osservazioni dei modi in cui la gente si auto-organizza quanto lo è dalla teoria" (OT: Of cows and collective action, Ostrom wins a Nobel).

lunedì 12 ottobre 2009

Elinor Ostrom vince il Nobel per l'Economia

Kieran Healy (di Crooked Timber) è contento che il premio Nobel per l'Economia sia andato a una studiosa interessata alla realtà:
"Ostrom, in particolare, è una scelta felicissima. Sta all'altro capo dello spettro definito al lato opposto da Freakonomics. Vale a dire che il suo lavoro non è spettacolare, è molto rigoroso e arriva a, beh, risposte corrette" (CT: Ostrom, Williamson win Econ Nobel).
Qui un breve riassunto delle ricerche di Elinor Ostrom. Ancora più in breve: ha dimostrato che a volte la tragedia dei commons ha un lieto fine, e senza bisogno di un deus ex machina (per esempio, dello Stato).
L'altro vincitore è Oliver Williamson, per lavori sui costi di transazione vecchi di trent'anni. Quanto a velocità del premio, sta all'altro capo dello spettro definito al lato opposto da Barack Obama.
Aggiornamento (21.29): Steven "Freakonomics" Levitt si lagna che il Nobel sia andato a una che lui non aveva mai sentito nominare.

venerdì 9 ottobre 2009

Atti di guerra cui nessuno ha mai badato troppo

The Medium Lobster ricorda le recenti stragi americane e si interroga sul premio Nobel per la pace a Barack Obama:
"Altre notizie: il Premio Nobel per la Letteratura è stato assegnato a un uomo che ha incendiato una biblioteca e poi ha promesso di scriverci sopra un libro" (Fafblog: Peace Is At Hand).

giovedì 8 ottobre 2009

In genere la natura pensa ad altro

Molti romanzieri chiamano la natura a fare da coro alle emozioni dei personaggi. Il protagonista si sente solo e il vento spazza la pianura, il protagonista è innamorato e i gelsomini sono in fiore, ecc. Forme di pensiero magico. Ecco invece Indra Sinha che descrive la folla che assalta una fabbrica:
"In questo momento di rabbia alzo il viso e ci sono nuvole placide che scivolano nel cielo. Mi scuotono. A parte noi, nessuno è interessato" (Animal's people).

Lampi

"Quando qualcuno dice questo lo so fare anch'io vuol dire che lo sa Rifare, altrimenti lo avrebbe già fatto prima" (Bruno Munari).

mercoledì 7 ottobre 2009

I grandi classici della natura

Gru nel Limbo
Gru nel Limbo.
Foto di Thomas Krumenacker (Reuters).

Elogio dei conti della serva

Ricercatori Precari ha scoperto che il meccanismo meritocratico per la redistribuzione dei fondi pubblici alle università, annunciato dal ministro Gelmini come una vittoria del Bene, favorisce le università peggiori che hanno la fortuna di essere piccole (per esempio perché fanno scappare gli studenti). Per due mesi il Ministro ha nascosto sotto il ghiaccio dei Poli i dettagli del meccanismo. A fine settembre è finalmente uscito il decreto. Ecco il trucco, spiegato da Scacciamennule:
"Prima del decreto il FFO [Fondo di Finanziamento Ordinario] veniva distribuito in base soprattutto alla dimensione delle Università. Supponiamo che ci siano 3 Università, A, B e C, che l'anno scorso hanno ricevuto rispettivamente 5.000, 3.000 e 2.000 euro, per un totale di 10.000 euro.
Il decreto ridistribuisce il 7%. Quindi, per prima cosa si assegna il 93% dei fondi in base alla dimensione: rispettivamente 4650, 2790 e 1860. Poi si prendono i 700 euro rimanenti e si distribuiscono in base al merito. Supponiamo che l'Università A sia la migliore e abbia ottenuto un indice di merito di 4; l'Università B ha preso 3.3, e l'università C ha preso 2.7. Dividendo i 700 euro proporzionalmente rispetto al merito, si ottengono rispettivamente 280, 231 e 189 euro. Cosa succede adesso se sommo tali numeri ai precedenti?
I calcoli sono riassunti nella seguente tabella.


Ecco qui: l'Università A è la migliore, ed è la più grande, ma vede diminuire il contributo dello stato. L'Università C è la peggiore, e anche la più piccola, ma vede aumentare il contributo.
Come è possibile tutto ciò? Chi sa qualcosa di matematica non avrà difficoltà a scoprire l'arcano: quello che conta è il rapporto tra gli indici di merito. Se il rapporto fra due indici (ad esempio l'indice per A e l'indice per C) è inferiore al rapporto fra le dimensioni, necessariamente la prima Università perderà rispetto alla seconda".

martedì 6 ottobre 2009

E' già ottobre

A guardarli bene, i grafici svelano un mucchio di notizie. Facebook ha pubblicato un'indagine sui flussi di felicità dei suoi utenti nel corso dell'anno, misurata dal tipo di parole che scrivono nei loro profili. Ecco i risultati (FD: Facebook Measures Happiness in Status Updates).



Osservazioni sparse:
  1. la felicità segue un andamento ciclotimico collettivo, che scorgete nella seghettatura, con punte e valli che si ripetono settimana dopo settimana; fin qui niente di notevole (suppongo che le punte saranno i weekend);
  2. la felicità dichiarata dagli utenti nei profili sale come un geyser in coincidenza con le feste comandate maggiori (il giorno del Ringraziamento, Natale, Capodanno, San Valentino, Pasqua);
  3. potrebbero essere dichiarazioni ipocrite, comandate quanto le feste, ma se fosse così le punte dovrebbero essere più alte nelle feste dove la felicità è più obbligatoria, come il Natale, e invece no;
  4. sembrerebbe che il modello sia: abbiamo una certa quantità di entusiasmo per amici e parenti da spendere nella stagione delle feste; a novembre (il Ringraziamento per gli americani, i giorni dei morti per noi) è intatta; a Pasqua siamo ormai stanchi e smagati; poi parte un periodo di ricarica in cui riusciamo a dimenticarci del fallimento dei nostri rapporti personali.
A proposito, è già ottobre.

Aggiustare le proprie aspettative è difficile

Lo psicologo Paul Rozin fatica ad imparare dall'esperienza:
"Ogni sera mi porto a casa una pigna di lavoro da fare dopo cena e al mattino presto. E' da più di cinquant'anni che lo faccio. Penso sempre di riuscire davvero a sbrigarlo tutto, e non arrivo mai nemmeno alla metà. Ma continuo ad aspettarmi di concluderlo tutto. Che cretino che sono" (Research Digest: One nagging thing you still don't understand about yourself).

lunedì 5 ottobre 2009

I misteri della storia

Sembra che durante il lunghissimo assedio nazista a Leningrado oltre 300 persone siano state condannate a morte per cannibalismo (MR: Leningrad during the Nazi siege). Che avranno fatto dei cadaveri?

A volte è la sostanza della vita

La scrittrice americana Marie Mockett:
"Ma ogni cosa che ci spaventa — che sia un incubo sconcertante, la minaccia di un nemico, un futuro sconosciuto — ha la capacità di cambiare il nostro comportamento, ed questa è la sostanza dei romanzi migliori" (Maud Newton: Marie Mockett on the fears of talented girls).
C'è anche un nome per la capacità di evitare che ciò che ci spaventa ci cambi: coraggio.

domenica 4 ottobre 2009

Le recessioni non nascono sotto il mare

Nel nuovo libro This Time Is Different: Eight Centuries of Financial Folly, gli economisti Carmen M. Reinhart e Kenneth S. Rogoff dicono che la recessione in cui ci troviamo era prevedibile.
"Gli autori usano quantità copiose di dati [...] per sostenere in modo convincente che qualsiasi persona bene informata avrebbe dovuto vedere la Grande Recessione in arrivo. L'essenza del loro libro è che le crisi finanziarie, per quanto siano di diversi tipi, non nascono misteriosamente da terremoti sotto il mare, ma sono eventi frequenti che possono essere avvistati e persino controllati se i politici e i regolatori sanno dove guardare" (NYT: Recession, You Look Familiar).

giovedì 1 ottobre 2009

Guardare bene, pensare bene, mollare la fidanzata

Accanto ai segreti che si celano sotto il ghiaccio dei Poli, ci sono verità che circolano per la strada in pieno giorno. Alcune agitano la mano per farsi notare. Altre addirittura ci avvicinano, ci prendono per il bavero della giacca e si mettono a strattonarci. "Giù le mani!", diciamo, e ci allontaniamo con passo veloce, prendendo a braccetto la fidanzata.
"Chi era quella?", dice la fidanzata.
"E chi l'ha mai vista? Una pazza!", diciamo noi.
Dedico il blog alle verità visibili e a come scoprirle prima che arrivino a maltrattarci. E' un blog sul guardare bene, sul pensare bene e sul mollare la fidanzata. Ogni tanto mi concederò qualche Grande Classico della Natura e altre occasioni di ridarella, che poi è la verità quando ti fa il solletico sotto il mento.
Obiettivo: evitare che il blog perisca nella noia come tutti gli altri dove ho scritto. Se la salute regge, voglio essere ancora qui a postare nel 2050.