mercoledì 24 marzo 2010

Gli intellettuali solidarizzano solo con chi è già legittimato nel loro ambiente (e, se lo è, solidarizzano con lui qualunque delitto commetta)

Beppe Grillo
“Non c’è stato un intellettuale, un artista, un poeta, uno scienziato, un attore, un cantante che abbia solidarizzato con noi, perché sono anime morte, anime morte!”.
Frase urlata da Beppe Grillo in piazza Duomo, a Milano, stasera, durante la presentazione dei candidati del movimento Cinque Stelle. Mi ha colpito perché è vera e perché mi ha ricordato, per contrasto, un passo dell’articolo di Diego Gambetta e Gloria Origgi che avevo infilato stamattina fra i link assortiti (CT - Why Does Italian Academia Suck?).
“Quando Federico Varese (1996) rivelò che Stefano Zamagni, un rispettato economista italiano, aveva plagiato parola per parola numerose pagine di Robert Nozick, fu criticato da molti colleghi italiani che sollevarono complessivamente nove regole o ragioni che Varese aveva violato puntando il dito contro Zamagni. Nessuna di queste giustifica il plagio in sé. Varese le discute in un articolo non pubblicato (Economia d’Idee II). Vale la pena di elencarle, perché la loro varietà è sorprendente.
1. Niente è originale, tutti plagiano, quindi perché preoccuparsi? (un giornalista).
2. Chi lancia questi attacchi è peggio di chi sta attaccando (un sociologo).
3. Perché attaccare Zamagni? Comunque nessuno lo punirà.
4. Perché metterti ad attaccare Zamagni quando sarai tu a pagarne le conseguenze? (famiglia, amici).
5. E’ un bravo barone, assai migliore di altri, quindi perché prendersela con lui? (un economista).
6. Zamagni fa parte della sinistra e non devi indebolire la sinistra in periodo elettorale (un economista, amici vari).
7. Zamagni dimostra di avere buon gusto intellettuale, perché plagia autori eccellenti, quindi non merita di essere attaccato (un filosofo).
8. Dato che molti sono colpevoli di plagio, chi ne attacca uno in particolare deve essere ispirato da motivi bassi.
9. In aggiunta, un economista suggerì una spiegazione, piuttosto che una giustificazione, dicendo che il vero autore del plagio era probabilmente un allievo di Zamagni che aveva scritto l’articolo al suo posto. Ironicamente, ciò implicava che Zamagni era innocente, ma anche che aveva firmato un articolo non suo, scritto da qualcuno che a sua volta non l’aveva scritto!".
Definizione di legittimazione: la proprietà che porta la gente a volere ignorare i tuoi difetti (e a sottolinearli tutti quando ne manchi).

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