martedì 20 aprile 2010

Apocalittici e informati

Massimo Fini è apocalittico:
"Io faccio il tifo per il vulcano islandese Eyjafjallajökull. È bene che ogni tanto la natura, indifferente, imparziale e moralmente amorale, ricordi all’uomo, che nella sua demenziale ubris, sta diventando la bestia più stupida del Creato, non è il padrone del mondo. Il vulcano islandese esplose già, con la stessa violenza, due secoli fa ma nessuno se ne accorse tranne i pochi abitanti di quelle terre lontane, mentre oggi sta mandando in tilt l’intero pianeta. Due secoli fa gli aeroplani non esistevano".
Paul McAuley è informato:
"... l'eruzione del monte Tambora nel 1815 causò l'Anno Senza Estate, rovinando i raccolti in tutto il mondo e provocando centinaia di migliaia di morti (e creando i tramonti spettacolari documentati dai dipinti di Turner).
Può darsi che Eyjafjallajökull abbia creato ogni genere di disagio ai viaggiatori, ma a paragone del supervulcanismo del passato, o di quanto potrebbe accadere se la cupola vulcanica sotto il parco di Yellowstone Park cedesse, è un semplice singhiozzo. Una scomodità, non una catastrofe. Un utile promemoria che il destino che ci potrebbe travolgere non sarà necessariamente il prodotto della nostra hubris".

2 commenti:

  1. Cerco di usare la rubrica con parsimonia, sarebbe troppo facile schierare una dozzina di tromboni tutti i giorni (fra stampa, scrittori e blog).

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