"Giovanni avrebbe passato ore a guardarlo. Era incantato dalla magnifica perfezione di quell'oggetto. Una concessione alla meccanica, e dunque al progresso, in quell'isola senza tempo che è Villa Borghese" (incipit di Noi, Rizzoli, 2009).Anche "incantato dalla perfezione" è una frase fresca come la salma di Lenin.
Un sito sull'osservazione e la scoperta di ciò che è sempre stato lì.
lunedì 2 novembre 2009
Walter Veltroni - Noi
A Walter Veltroni bastano tre righe per infilare nel suo romanzo un'immagine trita da guida turistica.
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La freschezza dell'autore si riversa nell'opera, suppongo.
RispondiEliminaC'è da dire che inizio a prenderla sul personale; forse W.V. crede che questo basti a farmi dimenticare il fermo proposito filantropo di dedicarsi all'africa (i.e. togliersi di torno) una volta conclusa la sua esperienza di sindaco?
Dici bene, è un proposito fermo.
RispondiEliminaE intanto scopro che bersani ha rilasciato dichiarazioni contro il partito liquido e a favore del metal.
RispondiEliminaPiglia Walter!
Sì, ma per forza che poi Rutelli scappa. Dal metallo a Stalin il passo è breve.
RispondiEliminaMa c'è mai stato, Veltroni, a Villa Borghese? Ovunque si vedono ragazzini, delle più varie etnie, scorrazzare con lo skateboard (per un po' è stata anche il fulcro della comunità Straight Edge romana, che raggruppa gran parte della gente che fa skate). Molti hanno iPod e cuffie. Altro che "isola fuori dal tempo".
RispondiEliminaMi torna in mente una bellissima foto che vidi tempo fa su Flickr, che proprio inquadrando un tizio che faceva skateboard raccontava meglio di mille romanzi il fatto che la vita della Città Eterna sia una commistione di nuovo e di antico
http://www.flickr.com/photos/pensiero/2231924292/
Sì, ma il romanzo è ambientato nel 1943. Non occorrono giustificazioni, esserti tenuto disinformato su quel romanzo è un segno di salute intellettuale e morale.
RispondiEliminaBeh, mi hai salvato dalla mia stessa gaffe: grazie :))))))))
RispondiElimina[Comunque, secondo me non era un'isola fuori dal tempo nemmeno nel 1943: anzi, negli anni Quaranta, Roma doveva apparire una città in costante trasformazione... i primi capitoli de "L'ordine è già stato eseguito" di Alessandro Portelli, dedicati ai cambiamenti nel tessuto urbano e sociale di Roma dall'Unità in poi, danno proprio questa sensazione]