martedì 13 ottobre 2009

A proposito di occhi, di vedere e di essere visti

FinOcchio inquieta:
"Tuttavia, è evidente anche a me, i diversi bei ragazzi che ho occasione più volte di vedere quotidianamente per esempio sul lavoro hanno direi quasi tutti afferrato la natura della mia attenzione. Alcuni prestissimo, altri solo con il tempo o addirittura dopo il suggerimento, forse, di qualcuno più sveglio. Non sono però sicuro che ne parlino alle mie spalle [ovvio che sì, nda], perché non ho mai cercato di relazionarmi con nessuno di loro se non nei modi formali e secondo le strette necessità del contesto in cui li incontro. Ma d'altra parte ho avuto l'idea non molto intelligente di accoglierne alcune richieste di amicizia in facebook [io gliel'avevo detto, nda]. Dalle pagine a cui sono iscritto, dalle foto ai Pride e dagli amici hanno avuto le conferme che forse cercavano. Mi colpisce in particolare l'espressione di lieve risentimento che alcuni hanno messo su. Un piccoletto biondo dai capelli rasati che vedo molto spesso, per esempio, durante l'estate trascorsa, nell'avvistarmi, più volte si è tirato giù la maglietta che per il caldo aveva sollevato sul pancino magro" (F: Occhio delle mie brame, parentesi quadre mie).

2 commenti:

  1. No, aspetta, tu mi avevi detto che IO mi sarei vergognato di loro, non che LORO si sarebbero vergognati di me ;-)

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  2. Touché! Però non si vergognano di te, si vergognano di farti vedere il pancino. E' diverso.

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